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ISTRUZIONE E DIFFERENZA DI GENERE

05.05.2014 11:54

 

La diversità di genere nel periodo preso in esame (1991-2004) rappresenta la prima e più immediata delle differenze in quanto dalla capacità di rapportarsi positivamente valorizzando i ruoli distinti propri del mondo maschile e femminile si misura anche la capacità di sviluppo della società stessa, offrendo il raggiungimento di reali pari opportunità tra cittadine e cittadini, negli ambiti dell’istruzione e del lavoro.

Negli anni tra il 1991 e il 2004, la differenza nell’istruzione tra uomini e donne è molto diminuito, infatti le classi sono miste con ragazzi e ragazze e non divise come un tempo.

Prima degli anni 90, le ragazze inscritte alle scuole erano molte meno dei ragazzi, per quanto ritenute di livello più basso.

Nel corso di questi anni ( 1991-2004 ) le ragazze inscritte sono aumentate e maschi e femmine possono studiare insieme e a pari livello.

Con questo, le opportunità di lavoro, di vita e carriera della donna sono uguali a quelle degli uomini, cosa che negli anni prima non era cosi, le donne non avevano opportunità di lavorare studiare o partecipare ad atti sociali. 

CONTRACCEZIONE

02.05.2014 17:57

 

Per contraccezione, definita anche come controllo delle nascite o controllo della fertilità, si intendono dei metodi o dei dispositivi utilizzati per prevenire la gravidanza. La progettazione e l'uso del controllo delle nascite prende il nome di pianificazione familiare. 

Il sesso sicuro, come ad esempio l'uso di preservativi maschili o femminili, può anche aiutare a prevenire le malattie sessualmente trasmissibili. Metodi di controllo delle nascite sono stati utilizzati fin dai tempi antichi, ma metodi efficaci e sicuri si sono resi disponibili solo nel XX secolo. 

Alcune culture limitano volutamente il ricorso alla contraccezione, poiché la ritengono moralmente o politicamente inaccettabile. I metodi contraccettivi che sono stati creati dopo il 1991 sono tutti quelli presenti anche oggi sia maschili che femminili, e sono :

Metodi contraccettivi di barriera = preservativi, diaframma.
Metodi contraccettivi ormonali = pillola contraccettiva, cerotto contraccettivo, anello vaginale, impianto sottocutaneo.
Metodi contraccettivi d’emergenza = pillola del giornodopo.

PARI OPPORTUNITA'

30.04.2014 10:49

Le pari opportunità:

 

Le pari opportunità tra uomo e donna si riferiscono a situazioni di difficoltà per cui le donne in alcune situazioni si trovano in condizione di svantaggio rispetto agli uomini tale da determinare una minore opportunità di crescita personale se non addirittura un rischio di esclusione sociale.

Costituiscono ostacoli, a titolo esemplificativo, quelle situazioni che:

  • Impediscono alle giovani donne l’accesso all’istruzione;
  • Determinano uno stato di dipendenza economica causato dalle condizioni di disoccupazione;
  • Creano una condizione di pressione psicologica di determinante chiusura in se stessi.

DONNA IN CARRIERA

30.04.2014 10:42

LEGGE n. 125/ 10 Aprile 1991

 

“Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro”

 

“DONNE IN CARRIERA”

SCOPO E OBBIETTIVI DELLA LEGGE:

Le disposizioni contenute nella presente legge hanno lo scopo di favorire l’occupazione femminile e di realizzare, l'uguaglianza tra uomini e donne nel lavoro, anche mediante l'adozione di misure, denominate azioni positive, al fine di rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la realizzazione di pari opportunità.

Obiettivo fondamentale, quindi, è quello di promuovere programmi rivolti a consentire alle donne di godere effettivamente di pari opportunità rispetto agli uomini nel campo del lavoro anche autonomo.

Questi programmi, indirizzati soprattutto al miglioramento della formazione professionale e scolastica delle donne e a favorire, anche attraverso modificazioni dell’organizzazione e del tempo di lavoro, il riequilibro delle responsabilità familiari e professionali tra i due sessi, sono sostanzialmente finalizzati a rafforzare la presenza femminile nel mercato del lavoro soprattutto nelle posizioni di elevata professionalità.

 

Dopo questa legge infatti le donne che entrano nel mondo del lavoro sono sempre di più e le opportunità di fare carriera sono a pari livello tra i due sessi.

ABORTO

30.04.2014 10:32

La parola aborto deriva dal latino abortus, vocabolo composto dal participio passato del verbo orior, "nascere" e dalla particella negativa ab-, quindi letteralmente "morire nel nascere".
 In Italia, si definiva, in passato, come aborto un'interruzione della gravidanza avvenuta entro il 180º giorno dal concepimento. Nel corso di questi anni, tale indicazione in medicina è superata, e si preferisce indicare con tale termine l'interruzione della gravidanza in cui il feto non abbia raggiunto un peso minimo di 500 grammi all'atto dell'espulsione o estrazione dal corpo della donna, oppure, se il peso non è conosciuto, che non abbia raggiunto la 22ª settimana di gestazione o in alternativa l'altezza di 25 cm.

 Si parla invece di parto prematuro nel caso di un parto che si verifichi a partire dalla 22ª e prima della 37ª settimana di gestazione compiuta e, in caso di morte del feto in utero, dopo la 22ª settimana di età gestazionale non si parla più di aborto, ma di morte endouterina fetale.

 

Legge sull’aborto

La legge sull’aborto risale in Italia ad anni piuttosto recenti. Prima del 1978 la disciplina penale considerava l’aborto provocato intenzionalmente come un grave reato, per il quale erano previste sanzioni piuttosto severe contenute nel titolo X del libro II del codice penale. Tuttavia la Corte Costituzionale, pur ritenendo che “la tutela del concepito ha fondamento costituzionale” (art. 2 della Costituzione in difesa dei diritti inviolabili dell’uomo), si espresse in favore dell’interruzione della gravidanza (indicata con la sigla IVG) se giustificata da motivi molto gravi (sentenza n. 27 del 18/2/1975).

Negli anni tra il 1991 e il 2004 la legge rimasta in vigore è sempre la stessa e si seguono le seguenti regole riportare nella legge.

                                                                                                                                                                                                                                                                      L’aborto è cambiato però, prima degli anni 90 non veniva “curato” cioè avveniva  solo una perdita di sangue e il feto veniva riassorbito dal corpo della donna, al giorno d’oggi, dagli anni 90 in poi, viene usato il metodo del “raschiamento” ovvero una pulitura completa dell’utero della donna con l’estrazione del feto.

VIOLENZA SULLE DONNE

30.04.2014 10:29

                    Durante il periodo che abbiamo preso in considerazione (1991-2004), il 5,4% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito violenza fisica, il 3,5% violenza sessuale e lo 0,3% stupri o tentati stupri.

Le violenze sessuali sono state commesse da partner nel 62,4% dei casi e gli stupri nel 69,7% dei casi.

Le donne tra i 12 e i 25 anni che hanno subito almeno una violenza sessuale nel corso della vita sono 6 milioni 743 mila, pari al 31,9% della classe di età considerata.

Tre milioni e 961 mila donne di età comprese tra 25 e 40 , pari al 18,8%, sono state vittime di stupri, 5 milioni di donne comprese tra i 40 e 60 anni di età  hanno subito violenze sessuali .

Più in particolare, nell'ambito delle violenze sessuali, 482 mila donne sono state vittime di stupro e 703 mila di tentato stupro nel corso della loro vita.

Complessivamente, circa 1 milione di donne, quindi, ha subito stupri o tentati stupri.

DIRITTO DI FAMIGLIA/DIVORZIO

30.04.2014 10:27

Il diritto di famiglia, in Italia, è un ramo del diritto privato che disciplina i rapporti familiari in genere: parentela e affinità, matrimonio, i rapporti personali fra i coniugi, i rapporti patrimoniali nella famiglia, la filiazione, i rapporti fra genitori e figli, la separazione personale dei coniugi ed il divorzio.

Il divorzio (o lo scioglimento del matrimonio) è la terminazione di un’unione coniugale che cancella i doveri e le responsabilità giuridiche da essa derivanti e che dissolve il vincolo matrimoniale tra le parti (a differenza dell'annullamento che dichiara il matrimonio nullo).

Le leggi sul divorzio variano considerevolmente in tutto il mondo, ma nella maggior parte dei paesi la validità del divorzio richiede la sentenza di un tribunale o di altra autorità in un processo legale.

Il diritto di famiglia nel corso degli anni subì molte modifiche, ma quella che interessa a noi è quella emanata nel 2004 che regolamentò la procreazione medicalmente assistita:

Con l'espressione procreazione medicalmente assistita ci si riferisce a tutte le metodiche che permettono di aiutare gli individui a procreare, siano esse chirurgiche, ormonali, farmacologiche o di altro tipo. Termine spesso confuso con questi è fecondazione assistita, che invece riguarda solo la fecondazione dell'ovulo da parte dello spermatozoo.

Nel periodo che abbiamo preso in considerazione la legge del divorzio non ha avuto modifiche e quindi è rimasta invariata dalla sua emanazione.

DIRITTO DI VOTO

30.04.2014 10:18

Le disposizioni contenute nella Legge del diritto di voto, hanno lo scopo di favorire l’occupazione femminile e di realizzare, l’uguaglianza sostanzialmente tra uomini e donne nel lavoro, anche mediante l’adozione di misure, denominate azioni positive per le donne, al fine di rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono la realizzazione di pari opportunità.

Le azioni positive hanno lo scopo di:

  • eliminare le disparità di fatto di cui le donne sono oggetto nella formazione scolastica e professionale, nell’accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa e nei periodi di mobilità;

  • di favorire la diversificazione delle scelte professionali delle donne in particolare attraverso l’orientamento scolastico e professionale e gli strumenti della formazione;

 

  • di favorire l’accesso al lavoro autonomo e alla formazione imprenditoriale e la qualificazione professionale delle lavoratrici autonome e delle imprenditrici;

 

  • di superare condizioni , organizzazione e distribuzione del lavoro che provocano effetti diversi, a seconda del sesso, nei confronti dei dipendenti con pregiudizio nella formazione , nell’avanzamento professionale e di carriera ovvero nel trattamento economico e retributivo;

 

  • promuovere l’inserimento delle donne nelle attività nei settori professionali e nei livelli nei quali esse sono sottorappresentate e in particolare nei settori tecnologicamente avanzati ed ai livelli di responsabilità;

 

  • favorire anche mediante una diversa organizzazione del lavoro, delle condizioni e del tempo di lavoro l’equilibrio tra responsabilità familiari e professionali e una migliore ripartizione di tali responsabilità tra i due sessi.